OZEGNA 8 LUGLIO 1944 - CRONACA DI UNA INUTILE STRAGE DI SERGIO NESI

Il 10 giugno 1940 l'Italia entrò in guerra. Giulio Pelli, estroso tenente di vascello ufficiale di rotta dell' incrociatore Raimondo Montecuccoli, convinto assertore che le difese della nave affidate solo alle sue corazzature fossero insufficienti, nella medesima giornata dispose che, da quel momento, un guardiamarina si recasse alla mensa ufficiali e, davanti al quadro raffigurante il famoso Condottiero, scartasse un cioccolatino Perugina, mangiasse il cioccolatino e ne applicasse l'involucro a metà del motto sottostante lo stemma della Casata.

Quel motto era l'anagramma dell'antico cognome del Condottiero, CENTUM OCULI. L'involucro del cioccolatino doveva essere applicato con cura e precisione sulla O, così da fare risultare il nuovo motto CENTUM CULI. Pelli fece istituire un apposito registro sul quale annotare le speciali evenienze belliche.

Il guardiamarina che all'alba del 15 giugno 1942 stava provvedendo al rito del cioccolatino mentre l'incrociatore navigava nelle acque di Pantelleria con a riva la Bandiera di Combattimento, non pensava affatto che quel cioccolatino fosse l'ultimo dopo una serie ininterrotta di 735 cioccolatini e che accanto a lui fosse presente il fantasma di Raimondo Montecuccoli pronto a sostituirlo in modo permanente per gli anni a venire.

La battaglia di Pantelleria era iniziata da poco quando un proiettile inglese colpi l'incrociatore, penetrò e scoppiò nella sala mensa. Una sola piccola scheggia, di sezione pressoché rettangolare, colpi la parete cui era appeso il quadro del Condottiero e, con precisione chirurgica, sostitui la cartina del cioccolatino senza ledere le due lettere laterali.

Così per sempre all' incrociatore Montecuccoli fu abbinato il motto di CENTUM CULI, come testimonia il quadro ora conservato al Museo Navale di Venezia. che prova come un piccolo buco possa entrare nella Storia della Marina Militare.

Fantasma o non fantasma.